Museo Giuseppe Schiavo

Il museo è visitabile previo appuntamento 

prozia Alice Matrimonio nonno Guido e Lucia famiglia schiavo anni 20

La sala espositiva Giuseppe Schiavo, nasce come reale dimostrazione dell’impegno e del lavoro della famiglia Schiavo giunta ormai alla V° generazione nel campo della distillazione artigianale.

La produzione della Grappa, viene effettuata ancora nella vecchia distilleria utilizzando un impianto discontinuo a bassa pressione con alambicchi in rame.

Il reparto cartaceo parte con l’esigenza di riconoscere e diffondere l’immagine dell’antica Costa Fabbrica come punto di passaggio verso altre località.

Numerosi sono i ritrovamenti del I°-II° secolo noto anche come “Romanizzazione delle Provincie” ,con la relativa costruzione di Ville Rurali atte alla produzione di cereali, vino, olio e allevamento di bestiame.

Vengono inoltre fissati i punti per la suddivisione dei terreni migliori definiti anche come “Graticolato”.In questa mappa, infatti, vengono tracciati i confini dei singoli appezzamenti di terra a scacchiera, dove ogni singolo quadrato era destinato alle famiglie dei soldati reduci, che avevano completato i servigi nell’Impero, soprattutto dopo le famose Guerre Galliche di Giulio Cesare.

Si passa poi al collegamento con il Medioevo, grazie a testimonianze come le pergamene originali che spaziano dal XIV°-XV°-XVI° secolo dove ritroviamo in esse atti di compravendite quali terreni,mulini per la macina del grano, rivoli d’acqua, ma soprattutto vigneti.

Si trovano poi le riproduzioni in anastatica di antiche mappe XVII°-XVIII° secolo dei possedimenti in Costa Fabbrica (poi CostaBissara) dei nobili Conti Bissari, importanti signori vicentini a cui si deve la cessione al Comune di Vicenza del sito dove verrà costruita la Basilica in Piazza dei Signori e dove tutt’ora sorge la famosa Torre Orologio detta appunto dei Bissari.

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La cosa che sorprende è che i Nobili Bissari avevano censito tutti i loro beni e quindi anche i confinanti come appunto la famiglia Schiavo,che possedeva terreni e una Torre Colombara, con annesso rustico, che col passare del tempo si tramuterà nell’attuale casa colonica di inizio ottocento.
Iniziano quindi i carteggi e proclami del Regno Lombardo Veneto, con tabelle di cambio con relativi valori per le merci e denari, atti notarili originali della famiglia con aquisti e cessioni di terreni fino alla costruzione dell’attuale distilleria.

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Da questo momento in poi, la FAMIGLIA SCHIAVO comincia la nuova avventura nel mondo dei distillati.

Sono esposte le mappe, gli atti Societari, le Regie Licenze per la produzione di Alcoli e le prime ricevute di pagamento del dazio sugli alcoli, intestate alla famiglia Schiavo.

Sono visibili i primi manuali di distillazione in lingua Francese, utilizzati proprio dal trisavolo Domenico nelle prime sperimentazioni di produzione, il progetto del Regio Erario che nel 1929 censiva tutte le distillerie nella provincia di Vicenza e le bollette utilizzate nel ricevimento delle vinacce in distilleria pronte per la distillazione.
L’ultima parte del cartaceo, viene dedicata alla storia della ditillazione, con in esposizione i più antichi libri appunto sulla distillazione.

Dalla scola senese del Mattioli,alla scuola fiamminga del Lonicer, alla scuola fiorentina del Vannuccio Biringuccio, a quella napoletana del Gio.Battista della Porta,alle scuole tedesche con i Thesaurus (raccolte scritte ) del Gesner al Coelum Philosophorum di Filippo Ulstadio alla scuola francese del Beguin che termina con La distillazione descritta nella famosa enciclopedia del Diderot-D’Alembert.

Per dare un occhio invece alle attrezzature, riconosciamo subito diversi apparati di distillazione in rame del XVIII° e XIX° secolo destinati alla produzione di Grappa in casa.

La cosa sorprendente è però un alambicco completamente in terracotta, probabilmente di scuola Slava, sempre utilizzato per la distillazione forse di frutta.

Troviamo poi molte ricette scritte a mano di Amari, Liquori e Aperitivi tanto in voga nei primi anni del 1900, regolamenti Reali sull’utilizzo di coloranti per la produzione degli stessi controllati dall’allora Stato Sabaudo.

Pestelli, secchi di rame, alcoolometri che hanno attraversato i secoli gelosamente custoditi in astucci di legno e una bellissima collezione di antiche Misure in vetro, mezzi litri, litri, quarti di litro dal Regno Lombardo Veneto allo Stato Sabaudo fino a quelli della Repubblica Italiana, sempre utilizzati per il riempimento o per il controllo dei recipienti visto che un tempo si vendeva anche lo sfuso.

Bella poi anche la raccolta dei diversi attrezzi usati nella manutenzione della distilleria stessa, con attrezzature costruite ad Hoc da abili fabbri del paese.

Alle pareti della sala, un percorso descrittivo dell’evoluzione della Distilleria, dalla fondazione fino ai nostri giorni, dando evidenza alle tappe fondamentali di più di un secolo di attività accompagnate da una bellissima raccolta di mappe originali che rappresentano il Territorio Vicentino e la Città di Vicenza dal XV° al XIX° secolo.

Negozio del Museo Grappastoria del nostro museo della grappabottiglie artistiche di grappa